"Una volta le cose erano molto diverse da adesso. Ogni cosa aveva un'anima; ognuna era viva. Quando si era mangiato una renna, la carne tornava a formarsi sopra le ossa. Bisognava soltanto stare attenti a non schiacciare nè spezzare nessun osso.
Non c'erano slitte a quei tempi. Le case erano vive, e si movevano, con tutto quanto v'era dentro, comprese le persone, da un luogo all'altro. Si sollevavano per aria con un rumore impetuoso, e volavano là dove la gente intendeva trasferirsi. La neve caduta di fresco, a quei tempi bruciava.
In ogni cosa c'era vita. Le pale da neve giravano da sole, spostandosi da un luogo all'altro senza bisogno di portarle. Ed è per questo che ora, trovandoci in luoghi deserti, non si osa piantare una pala nella neve, perché si teme che diventi viva e se ne vada per conto suo. Perciò le pale si posano sempre su la neve orizzontalmente, non diritte.Tutte le cose eran vive in quei tempi lontani."
Leggenda di Padlermiut (Baia di Hudson, Barren Grounds) da: Raffaele Pettazzoni, Quando le cose erano vive. Miti della natura, Torino : Utet, 1991, p. 36; orig. In Kn. Rasmussen, Intellectual Culture of the Caribou Eskimos, Copenhagen 193o, p. 82.
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